LA TIROIDE: IL CARDINE DEL NOSTRO BENESSERE (Seconda Parte)

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Nello scorso numero de "il Bellese" abbiamo trattato la fisiologia della Tiroide. In questo articolo tratteremo le malattie più comuni (aspetto patologico), con alcuni piccoli consigli applicabili quotidianamente per far stare in salute la tiroide e noi stessi. Tra le molteplici malattie di questa ghiandola, le più comuni sono: il gozzo, l'ipertiroidismo, l'ipotiroidismo, la Tiroidite di Hashimoto. Il gozzo tiroideo si verifica con crescita eccessiva della ghiandola. Ha un'incidenza di circa un miliardo di persone. Può essere causata della carenza di iodio nella dieta, fondamentale per lo sviluppo degli ormoni tiroidei. Il normale funzionamento del gozzo prevede che salga e scenda durante il processo di deglutizione, funzione compromessa nel momento in cui si presentano alterazioni, tanto da arrivare a causare problemi nella deglutizione (disfagia) e nella respirazione (dispnea), in quanto coinvolto nelle prime vie respiratorie. L'iperattivazione della tiroide dovuta a fattori ambientali e/o genetici, genera l'ipertiroidismo, ovvero un eccessivo funzionamento della ghiandola che produce ormoni tiroidei anche quando non sono necessari. La forma più comune di ipertiroidismo è il Morbo di Basedow. Da numerosi studi è emerso che ci sono fattori ambientali che possono incidere sulla manifestazione di questa patologia: lo stress o situazioni molto dolorose, possono contribuire a scatenare la malattia. Poiché la tiroide con i suoi ormoni agisce su numerosi organi, gli effetti legati a un incremento della sua funzione si riscontrano: a livello cardiovascolare con aumento della pressione arteriosa massima e riduzione della minima, scompenso di cuore, affanno da sforzo; a livello del sistema metabolico con aumento del metabolismo in condizioni di riposo (metabolismo basale), sudorazione, perdita di peso dovuto a un aumento delle condizioni metaboliche; a livello gastroenterico con diarrea per un aumento della motilità intestinale (peristalsi) e un'eccessiva eliminazione dei liquidi; a livello psico-motorio con tremori, insonnia; a livello oculare con eccessiva lacrimazione e la cosiddetta fuoriuscita degli occhi dalle orbite (protrusione del bulbo oculare, esoftalmo). Può anche accadere che la ghiandola tiroidea funzioni poco, cioè produca pochi ormoni che non riescono a compiere la loro azione sui tessuti, generando così ipotiroidismo. L'ipotiroidismo può essere congenito ovvero presente dalla nascita, oppure autoimmunitario. Esso si verifica quando nel corso della vita, il corpo produce anticorpi diretti contro la tiroide che ne causano la distruzione e di conseguenza una disfunzione. I sintomi che compaiono nell'adulto con ipotiroidismo sono: stanchezza, pelle bianca, aumento di peso, gonfiore degli arti e del viso, stitichezza, continua sensazione di freddo, sonnolenza. Si riscontra un rallentamento delle funzioni corporee e quindi anche del metabolismo che, non consumando più molta energia la immagazzina, determinando così un aumento del peso corporeo. La Tiroidite di Hashimoto, infine, è una malattia autoimmune. Il sistema immunitario che normalmente ha il compito di proteggere il corpo dagli agenti esterni (virus, batteri), produce gli anticorpi che attaccano la tiroide, determinando così una disfunzione da parte della stessa nella produzione degli ormoni. L'evoluzione di questa patologia è molto lenta nel tempo e se non diagnosticata, può portare a gravi conseguenze come il gozzo, con un aumento del volume tiroideo, problemi cardiaci, legati a un ingrossamento del cuore e alterazioni della sfera psichica, con depressione. La diagnosi avviene dapprima valutando la sintomatologia associata ad aumento del volume e sensazione di pienezza del collo e successivamente confermata con alterazione nei valori del THS (Ormone Tireostimolante) elevato, T4 (Tiroxina) inferiore alla norma e un aumento degli anticorpi antiperossidasi. Con questo quadro preciso si parla di Tiroidite di Hashimoto. Oggi sappiamo che la tiroide può presentare innumerevoli patologie, ma come la si può preservare facendola funzionare al meglio in condizioni fisiologiche? Lo scopriremo insieme nel prossimo numero, dove parleremo anche di consigli pratici per il nostro benessere e indicazioni per dieta e buone abitudini per vivere meglio.